Parco di “Collina della Pace”
Via Casilina, ex Borgata Finocchio. Roma, Municipio VI
Clicca sulle voci per aprire le schede
Luogo
Periferia Est, quartiere di edilizia spontanea.
13000 mq, parco attrezzato, piazze, parco giochi, biblioteca, sale polivalenti per associazioni, strada, parcheggi, percorsi ciclopedonali di collegamento, canali e specchi d’ acqua, parcheggi.
Attori
- Comune di Roma
- Dipartimento Periferie
- Municipio VIII
- Associazioni e comitati di quartiere
- Associazione Libera.Magistratura in quanto Beni confiscati alla Mafia che il Comune ha chiesto in assegnazione.
Progettisti Responsabili
Coordinamento generale e RUP piano di acquisizione e progetti Direttore Dipartimento Periferie Dott. M. Di Giovine, collab. Arch S. Cocchia , S. Carletti, M. Mosca
Progetto dell’ intervento, di sistemazione area: Arch L. Franciosini
Progetto strutture E.D. IN Soc. di Ingegneria
Procedimenti
- Delibera di Consiglio Comunale per acquisire le aree al patrimonio dopo richiesta di assegnazione delle aree confiscate. Al Comune per finalità sociali e di rigenerazione .
- Delibera di Consiglio per il piano dell’ area, delibera di Giunta per approvazione progetto
Gestione, Manutenzione
- Gestione , manutenzione del Comune fino al 2008.
- Attività del Comitato locale per mantenere il parco e per la sua gestione di attività. Numerosi interventi di Associazione Libera
Premi Conseguiti
- I premio internazionale parchi, Margheriti 2008
- I premio INARCH per qualità progetto realizzato
Comunicazione
Sito web delle associazioni locali
Pubblicazioni
Progetto pubblicato sulla rivista Architettura del paesaggio, num 15, ed Paysage. 2006
L’ intervento si colloca in un quartiere della periferia romana di insediamento spontaneo, ex abusiva, caratterizzato da abbandono, degrado, disordine, disomogeneità dell’ abitato. In quest’ area, caratterizzata nel passato da una piccola collina è stata individuata una centralità locale, un punto per l’ intervento pubblico connesso alla nuova linea metropolitana C.
L’ area risultava priva totalmente di spazi pubblici, servizi, luoghi di incontro e riferimento . In tale ambito si inserisce questo progetto di recupero ambientale della collina distrutta per speculazione da una Società, rilevatasi mafiosa.
L’ intervento riguarda un insieme di spazi aperti recuperati dal degrado e liberati da un ex scheletro in cemento armato di un edificio abusivo di 5 piani, mai completato , sequestrato alla malavita nel 2001 e che da piu’ di 25 anni doveva essere demolito , un ecomostro . L’ intervento costituisce un vero progetto urbano, che si pone l’ obiettivo di recuperare l’ identità dei luoghi, la loro storia, il paesaggio e divenire luogo di riferimento e di aggregazione sociale del quartiere, oltre che di servizi, quali la biblioteca, sale polivalenti verde attrezzato.
In quest’ area di centralità locale si inserisce il progetto di recupero ambientale e di riqualificazione urbana intitolato “Collina della pace” che investe spazi aperti da liberare di edifici abusivi e di strutture storiche in abbandono, come casali agricoli.
Le complesse procedure per la richiesta alla magistratura di assegnare l’ area sequestrata al Comune, al fine di realizzare un intervento pubblico di recupero dei beni per la collettività è stata formulata e portata a compimento dal Comune.
Il progetto urbano complessivo ed il relativo piano anche di esproprio è stato curato dal Dipartimento per lo Sviluppo ed il Recupero delle periferie del Comune di Roma, i progetti del parco e della biblioteca da progettisti selezionati.
L’ insediamento ha un ‘ estensione di 13000 mq ed era tagliato da una strada veicolare in due parti.
Il progetto ha previsto la demolizione dell’ edificio-scheletro ed il ricongiungimento dell’ unità funzionale e morfologica delle due superfici residue della collina sbancata per ricostruire la morfologia della collina. Occorre notare che l’ edificio pur in precarie condizione e comunque una struttura incompleta in ogni parte costituiva alloggio precario per molti immigrati, con grave pericolo per la loro incolumità, problemi igienici e grave criticità per la collettività. L’ Amministrazione con i cittadini, prima della demolizione, ha dovuto gestire questa fase complessa per allontanare con altre mete coloro che li trovavano rifugio.
L’ intervento di riqualificazione paesaggistica ha previsto la ricostruzione della collina rimodellata con un sistema di terrazzamenti con ulivi e lavande che portano alla sommità . Si creano cosi piazze a varie quote, aree attrezzate per la soste ed il gioco, percorsi pedonali e ciclabili, canali e fontane.
Si tratta di un vero parco urbano e di spazi per piazze, con prevalenti caratteri naturalistici, ispirati alla memoria del agro romano presente nelle aree circostanti, come percepito dagli abitanti. Un ‘ identità del luogo riconquistata dalla collettività locale.
Con il recupero dei due casali rurali in degrado presenti nel sito, che dominano il paesaggio della sommità della collina si introduce una sorta di centro culturale costituito da biblioteca e sale polivalenti per attività delle associazioni , cioè tutti quei servizi che attraverso il processo di partecipazione e la verifiche in assemblee pubbliche sono stati individuati dai cittadini come necessità o bisogni.
L’ intervento nel suo complesso migliora la mobilità urbana stabilendo importanti collegamenti fra diverse zone di servizio, la razionalizzazione del traffico, la definizione di percorsi pedonali e ciclabili, garantendo maggiore sicurezza e migliorando le condizioni di inquinamento atmosferico ed acustico della zona, che risultava gravemente compromessa nelle aree circostanti.
Dopo anni di attesa si è conclusa la realizzazione del progetto con l’apertura del Centro Biblioteca.